B12
Bianco Riserva 2012

Il suo colore esprime un effetto batocromico diretto alle frequenze del giallo, che riflette il rapporto del vigneto verso le lunghe distanze del cosmo, che colpisce lo sguardo. Al naso esprime un flusso elegante, finemente vegetale, che si distende verso fragranti sensazioni atmosferiche. I suoi aromi non sono terrestri e spingono la mente verso l’immagine di uno spazio fuori dal tempo. Un vino incredibile, corroborante e mai convenzionale, in bocca è puro pensiero liquido. La sua capacità di sfuggire ai sensi riflette il valore di una sostanza legata alla stessa materia dei sentimenti.

Il 2012 riflette l’anno della mia rinascita, dopo l’esperienza di Sacrafamilia e la separazione da mia sorella. Era il mese di maggio quando, entrando in un bar, mi capitò di ascoltare un gruppetto di persone che discutevano su alcuni vigneti abbandonati dopo la morte del loro anziano proprietario. Quando riuscii a visitare quelle vigne, una di uva bianca e l’altra di uva rossa, mi si aprì il cuore nel vedere le piante coltivate come una volta, lunghe e tortuose, dove svettavano di tanto in tanto le forme aristocratiche di alcuni alberi di noce. Un vino ottenuto dalle prime uve che ho potuto pigiare nella cantina sperimentale della regione Lombardia, un liquido leggiadro e coerente alla bellezza del suo antico vigneto.

Realizzato senza nessuna sostanza e trattamento nel vigneto e in cantina.